INTEGRAZIONE AL NIDO

 

 

Multiculturalismo al nido


Ogni anno al nido entro in contatto con bambini stranieri. Il rapporto tra noi insegnanti e loro ma anche tra coetanei, nonostante gli sforzi, continua ad essere asimmetrico. Questi bambini crescono in contesti più o meno diversi da quelli italiani, con idee, usanze, culture e linguaggi diversi. Per noi educatori è difficile riconoscere ed accettare alcuni comportamenti, sia del bambino che dei genitori, perché sono molto diversi dai nostri. I bambini di altri paesi hanno dei codici diversi dai nostri che potrebbero essere scambiati per assenza di regole. L'educatore deve necessariamente superare la propria visione limitata ed egocentrica ed aprirsi ad una comprensione basata sul rispetto della diversità. Fondamentale il coinvolgimento dei genitori per fornire continuità gestuale e ambientale al bambino che vive secondo canoni culturali, religiosi ed educativi diversi dai nostri. Risulta molto importante tenere conto degli usi alimentari (la religione vieta alcune pietanze), delle usanze, religiose e non, ma soprattutto stare attenti ai divieti. Secondo me è utile imparare a dire bene il nome del bambino e magari anche alcune parole chiave nella sua lingua. Dobbiamo tener conto quando cantiamo e raccontiamo storie anche delle loro tradizioni (io ad esempio ho insegnato l'inno d'Italia, nel periodo in cui la bambina straniera era assente, adesso vorrei imparare anche il suo inno per cantarli entrambi, ma è molto difficile). Oggi il mondo è globalizzato ed anche l'educazione deve mettersi in pari con i tempi a partire proprio dall'inizio cioè dal nido.


Nome del sito: Raggio di luce


Un asilo nido per l'integrazione dei disabili



Combattere la discriminazione nei confronti dei bambini disabili e aiutare i loro genitori a superare i rischi di emarginazione a cui vanno incontro. Sono questi gli obiettivi del progetto promosso da due associazioni della provincia di Pordenone, che ha portato alla realizzazione di un asilo nido appositamente studiato per favorire l'integrazione fra bambini disabili e bambini normodotati.
Nuovo sole - questo il nome dell'asilo, realizzato grazie all'impegno delle due associazioni Nuovo sole di Fontanafredda e Famiglia attiva di Sacile - si trova a Villadolt di Fontanafredda. Inaugurato il 15 febbraio, è un progetto pioneristico in Italia, che apre le porte a una nuova visione del nido d'infanzia, dove non esistono barriere architettoniche e distinzioni fra piccoli utenti.
Di solito, infatti, i bambini disabili in età prescolare vengono tenuti a casa oppure, se inseriti al nido, vengono affiancati da insegnanti di sostegno. Nel nuovo asilo nido privato di Villadolt, invece,  hanno la possibilità di interagire con gli altri loro coetanei negli spazi comuni, condividendo i giochi, la mensa, le stesse insegnanti.
Nuovo sole, 1050 metri quadrati per un unico piano, potrà ospitare massimo cento bambini. Attualmente ne accoglie settanta, ma, a breve, si aggiungeranno fino a venti bambini disabili.
La sede, aperta dalle 6.40 alle18.00, conta su dieci educatrici oltre alla responsabile, ma presto il personale aumenterà per far fronte ai nuovi ingressi. Nell'ambito del progetto opera anche il centro d'ascolto Famigliattiva, che si appoggia sull'associazione di Sacile e offre la possibilità di un confronto e di un sostegno in casi di disagio.
Grazie alla nuova esperienza avviata nell'asilo di Villadolt, i bambini avranno la possibilità di comprendere che non ci sono differenze fra di loro, superando difficoltà e rischi di emarginazione. Un'occasione, insomma, per abbattere non solo le barriere architettoniche, ma anche e soprattutto quelle culturali, che nei bambini disabili possono nascere dal non sentirsi accettati. (bg)

 
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